(
Encyclopédie ou Dictionaire raisonné des sciences, des arts et
des métiers )
. Prima grande opera enciclopedica, pubblicata
tra il 1751 e il 1780, composta da diciassette volumi, più cinque di
supplementi e due di indici, questi ultimi curati dal pastore ginevrino P.
Mouchon. Nacque dall'ardito disegno di Diderot, al quale si unì poi
D'Alembert, di raccogliere i risultati del lavoro secolare portato avanti in
ogni campo del sapere. L'opera, oggi considerata l'"enciclopedia" per
antonomasia, fu ideata sulla scia di dizionari ed enciclopedie stampati nei
decenni precedenti durante i quali si era avuta una grandiosa fioritura di opere
sempre più ambiziose, tra cui la
Cyclopaedia di Chambers e
l'
Universal-Lexicon di Zedler. Essa realizzò in forma piena e
brillante l'ideale illuministico tendente a dare la massima diffusione alla
nuova scienza e alla nuova filosofia. è stata indicata come
l'incarnazione dello spirito del Settecento. Tuttavia, come tutte le opere di
questo genere, di vaste dimensioni e affidate ad autori tra loro non affini,
essa conteneva articoli tra loro assai diversi sia per qualità che per
concezione. Questo, anche perché molti degli autori di maggior prestigio,
che in un primo tempo avevano aderito all'iniziativa, se ne distaccarono col
tempo (anche in seguito alle persecuzioni cui l'opera fu sottoposta dalle
autorità statali) e la stesura di molte voci divenne opera di pura
compilazione da parte di oscuri redattori. Tuttavia, la coordinazione di Diderot
riuscì a imprimere una certa omogeneità all'insieme di un'opera
grandiosa che i circoli ostili definivano la "torre di Babele", ma che invece
riuscì a rispecchiare una parte importante dello sfondo culturale del
tempo: essa si dimostrò uno strumento prezioso di divulgazione della
cultura illuministica e, sul piano politico, portò alla maturazione dello
spirito da cui sarebbe nata la Rivoluzione del 1789. L'introduzione dell'opera,
che nell'intestazione veniva definita a cura di una società di uomini di
cultura (
par une société de gens de lettres), fu stesa da
D'Alembert, e ad essa furono chiamati a collaborare i migliori ingegni francesi
del tempo, da Voltaire a Rousseau (musica), da Montesquieu a Fontenelle, da
Quesnay a Turgot (economia), da Buffon (storia naturale) a d'Holbach (chimica).